La mia storia, il mio essere

"In qualche modo ho sempre avuto l’arte accanto nella mia vita. A volte le scelte ti portano a fare percorsi diversi, ma l’arte che ho dentro è come un’amica che ti sta sempre affianco.

Sono un uomo d’azienda (psicologo e tecnico) che non ha mai smesso di amare la pittura ad olio e a suonare uno strumento quale il pianoforte. Le circostanze e l’educazione ricevuta poi ti portano a fare percorsi non sempre consoni alle proprie aspirazioni. La mia creatività mi ha permesso di sviluppare ed inventarmi sempre nuovi strumenti di lavoro e di socializzazione.

Sono un pittore autodidatta che ha imparato fin da piccolo a giocare con l’arte, a sognare, inventarsi cose nuove, ma soprattutto ad osservare spesso in silenzio il mondo circostante: le persone con i loro modi, oggetti e ambienti. Osservare, capire è per me una grande fonte di insegnamento.

Poi arrivano i libri e i trattati di pittura: Cennini, Da Vinci, De Chirico, Maimeri. Sono manuali fondamentali per capire come migliorare o approfondire quello che si è imparato con la personale esperienza, a volte sbagliando e riprovando.

La mia evoluzione pittorica parte dalla passione per i paesaggi e delle nature morte classiche per poi scoprire ad età adulta, il mondo dell’archeologia industriale.

La vita ti mette di fronte a molte scelte, ma anche a molte opportunità e per caso si scoprono nuovi mondi; bisogna saperli però “acchiappare” e farseli propri. Io amo scoprire ed approfondire: colleziono insetti e calcolatrici meccaniche.

E poi tutto parte da un libro usato preso in un mercatino; diventerà il mio mondo: l’archeologia industriale.

Dalle foto di vecchi siti fatte da altri, nasce il desiderio di fotografare personalmente i posti industriali da me esplorati; volevo vivere e scegliere io l’immagine che potesse rispecchiare il mio stato d’animo da rappresentare. Andate a Parigi e guardate veramente la Tour Eiffel nel suo dentro, in tutte le luci del giorno…scoprirete molti quadri!

Poi l’introduzione di varianti frutto di un concetto che sempre più trapelava in me; il bidone giallo! L’oggetto che osserva l’osservatore e che chiede “cosa vuoi che ci sia dentro?”. Ad oggi io sono tutto questo e forse è arrivato il momento di aprire il coperchio.

Il mio pensiero sull’archeologia industriale (tratto dal mio sito web).

Ho sempre ammirato i vecchi edifici industriali, un tempo strumenti dell’uomo, poi abbandonati a sé stessi come cattedrali di un’era industriale finita.

Posti isolati, pericolanti, a volte avvolti da una natura selvaggia, pezzi abbandonati, angoli ricolorati dalla maestria della tavolozza del tempo, lo stesso che ne deciderà il lento decadimento.

Un’azienda vissuta che si trasforma e diventa da sé opera d’arte, mondo inosservato, silenzioso ma vivo, intriso di idee, sogni, sacrifici e fatica umana, opera fantastica e viva di colori, luci, penombre, di metalli ossidati, di mattoni smussati, muri ricolorati di pregiate terre, a volte caduti, soffitti crollati.

Il mio personale omaggio e tutta la passione a questi monumenti, simboli di un passato che oggi vive nella veste dell’arte."

Massimo Contran

  • Pubblicazioni

    • Diablogando 2007: Pubblicazione quadri accompagnati da poesie del Prof. Latronico.
    • BOE’ – 2007: Il figurativo virtuale di Massimo Contran
    • BOE’ – 2007: Massimo Contran – Mediterraneo lirismo.
    • Catalogo Galleria "La Pergola Arte" – Firenze 2007
    • L’ELITE NEW 2008 – Arte Selezione Internazionale
    • ANNUARIO D’ARTE MODERNA – Artisti Contemporanei 2008
    • BOE' - 2010 : Senso artistico in movimento
    • GRANDI MAESTRI - Edizione 2011 - Centro Diffusione Arte Editore
    • AVANGUARDIE ARTISTICHE - Edizione 2011 - Centro Diffusione Arte Editore
    • SPOTLIGHT 23 – Contemporary Art Magazine, Circle Foundation, FRANCE.
      NOTA: in questa rivista è pubblicato il quadro Eiffel utilizzato per le stampe su T-Shirt)
  • Critiche

    Hanno scritto di lui :

    • Prof. Gianni Latronico
    • Michael Musone (Associazione : La Pergola Arte – Firenze)
    • Dino Marasà (Rivista Boè – Centro Diffusione Arte)
  • Premi e Riconoscimenti

    • Premio "Ambiente" 2008 - Stresa
    • Trofeo Città di New York 2010 - Palermo
    • Premio "Eccellenza Stilistica" Riconoscimento esclusivo 2011 - Palermo

La vita

Contran, nasce nel 1970, inizia a dipingere come autodidatta all’età di tredici anni con orientamento alla pittura paesaggistica. Dopo anni dedicati agli studi accademici di Psicologia e alla carriera aziendale, dal 2004 riscopre la pittura approfondendo la tecnica personale con lo studio di trattati di pittura e del colore (Piva, De Chirico, Da Vinci, Cennini).

Nel 2009, dopo alcune esposizioni e pubblicazioni, dedica il proprio iperrealismo all’Archeologia industriale, che raccoglie in sè la passione per la storia dell’industria e l’arte, sviluppando un concept personale in continua evoluzione.

Ha esposto a Venezia, Firenze, Roma, Lucca, Padova (1^mostra personale), Berlino e New York. Nel 2011 gli viene conferito il premio “Eccellenza Stilistica” da Palermo e pubblica su riviste e cataloghi d’arte.

Con l’archeologia industriale sviluppa concetti psicologici inserendo oggetti e colori in contesti industriali abbandonati, che osservano lo spettatore per farlo parlare di sé.

S’intreccia il bisogno di vestire d’arte un’opera industriale trasformandola in una forma di “ambiente mentale” sul quale porre elementi di riflessione personale: un barile giallo, una ragazza ripetuta più volte, una Tour Eiffel dai colori esagerati e innaturali.

Scrive su di lui il critico Michael Musone: posti iperreali e nello stesso momento surreali, filtrate dall’anima che può raggiungere tale finezza stilistica possedendo senso artistico in movimento, quello che l’artista possiede. Contran è un pittore in piena ascesa, per intuizione, per severa analisi che lo sospinge ad arrivare sempre oltre, teso verso traguardi aggiuntivi.